... quante volte avevo tagliato i lunghi steli di lavanda per creare dei piccoli mazzetti da far essiccare; raccolto i fiori per realizzare in seguito dei sacchetti profumati; rigirato tra le dita i boccioli argentati e annusato il loro buon odore sotto i miei polpastrelli...
Gli occhi: rivelatori d'anima e parole non dette.
A volte, ero certa d’avere scoperto mia madre mentre fissava malinconica il vuoto e tra le dita rigirava il suo piccolo ciondolo a forma di chiave da cui non si separava mai...
... un tempo, le erbe naturali erano state parte integrante nella vita di quelle stesse persone additate con tanta foga: erano usate in cucina, utilizzate per combattere malattie, fungevano da medicamento...
... sono ricordi del passato che affiorano in uno stato di completo mutamento...
... lo Chalet Le Roses: si trovava nel bel mezzo del bosco, circondato da pini argentati...
Sorrisi ancora, rallegrandomi come non mi accadeva da tempo, poiché era questo che cercavo: far spiccare in volo le mie emozioni senza che nessuno le potesse ingabbiare!
Buffa. Ero decisamente buffa. Sapevo cavalcare una scopa magica ma non ero mai montata su una moto!
C’era una staccionata ormai ridotta a un colabrodo per via dei tarli, delle intemperie e della muffa...
... Il cascinale era vuoto. Lo capivo perché era un rudere senza futuro, col tetto sfondato e le assi tarlate...
Sette corvi appollaiati Se ne stanno sul sofà Non son pari ma spaiati Uno presto morirà...
Tornai a quelle lettere mentre i miei occhi si velavano di nuove lacrime...